PEDAGOGIA - "LE VIE DELL' ALFABETO" - appunti pagine del libro

LA LOTTA CONTRO L'IGNORANZA

Una questione di cittadinanza

Difficoltà di creare una nazione unitaria: difficile amalgamare realtà molto diverse sia per tradizioni che per storie politiche. 

Necessità di dare vita a una cittadinanza comune.

Le vie dell'alfabeto: diffusione dell'istruzione associata a forti sentimenti patriottici i doni per creare un tessuto omogeneo.

Esercito → fondamentale tassello per unificare i giovani italiani, offriva l'opportunità di partecipare alla retorica patriottica e di entrare in contatto con i coetanei di regioni diverse.

Le proporzioni dell' analfabetismo

In poco più di mezzo secolo → l'Italia compì un passo decisivo verso l'alfabetismo. 

6 milioni di italiani dichiarati alfabeti → 17 milioni di italiani analfabeti.

1901 → analfabeti erano il 50% della popolazione.

Saper leggere, scrivere e contare erano sempre più strettamente associate all'evoluzione sociale, economica e civile.

L'ANALFABETISMO FUNZIONALE. A cura di Giovanni Margarone

Dalla società analfabeta alla società alfabeta

Fino ad allora la persona analfabeta era normalmente accettata in giudizio sociale era indipendente dalle capacità di lettura, scrittura e calcolo.

La lotta contro l'ignoranza dovette misurarsi con difficoltà di ogni genere: arretratezza dell'economia, povertà delle popolazioni, paura di scatenare conseguenze sociali imprevedibili, ecc.

Occorre che la società nel suo insieme esprime un giudizio positivo sull'alfabetismo e sulla scuola → creare posti di lavoro destinati a chi ha studiato.

Alfabetizzazione e scolarizzazione 

Alfabetizzazione: molteplicità di processi con cui ci si impadronisce del leggere, scrivere e far di conto.

Scolarizzazione: frequenza della scuola.

LA DIFFUSIONE DELLA SCUOLA

L'istruzione obbligatoria

Scolarizzazione obbligatoria dei bambini → in prima linea nella lotta contro l'ignoranza.

Il modello dell'istruzione ottocentesca è molto diverso dalla scuola dei secoli precedenti → frequenza obbligatoria, personale laico.

La scuola divenne una funzione dello Stato → attribuzione prima dell'insegnamento e poi della gestione e il controllo delle scuole.

Lo Stato di liberale rafforzò la sua influenza sulla società.

Un lento sviluppo scolastico

Piena scolarizzazione infantile → procedette lentamente nonostante l'apertura di molte scuole. 

Molto più numerose nel Nord Italia, meno nel Sud.

Scolarizzazione femminile → un'alfabetizzazione nelle femmine era più incisiva rispetto a quella maschile.

Le donne disponevano di un bagaglio tecnico (capacità di leggere scrivere) più approssimativo.

Raramente le ragazze procedevano con gli studi.

Breve storia della pagella

L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

Le scuole per soldati

Occorreva agire anche sugli adulti. 

Si moltiplicarono le iniziative per scolarizzare quote significative di adulti analfabeti.

L'istituzione delle scuole per soldati → scuole reggimentali.

Scuole serali e festive

Spesso erano gestite dagli stessi maestri maestri che insegnavano il mattino i bambini.

Frequentare le biblioteche pubbliche favoriva il formarsi di un'opinione politica personale.

Istruzione tecnica popolare agraria

Esigenze espresse dalle nuove forme di produzione industriale.

Competenze più avanzate in campo meccanico, elettrico, ecc.

Apposite scuole sostenuta economicamente dagli stessi imprenditori.

Cattedre ambulanti di agricoltura → conferenze e piccole pubblicazioni.

Scuole tecniche agrarie → preparazione di giovani allievi da impiegare come specialisti nell'attività agraria.

Le Società di Mutuo Soccorso

Simili a lavoro svolto dai sindacati.

Il peso dei sindacati e degli scioperi in Italia - YouTrend

I cattolici e l'istruzione popolare

La connotazione religiosa o apertamente anticlericale → allarme del mondo cattolico.

I cattolici furono spinti a reagire → molteplici iniziative avviate da parroci con corsero anche se allo sviluppo dell'alfabetizzazione.

I cattolici non tradussero in loro antistatalismo in opposizione all'idea di una nazione italiana.

Difendere l'idea di una Italia cattolica.

Le nuove professioni educative

Importanti trasformazioni riguardanti le figure educative impegnate nel campo dell'istruzione dell'educazione.

Costituirsi della moderna figura del maestro elementare → esistevano anche in precedenza, ma con caratteristiche diverse.

Gruppo di persone professionalmente dedicate all'insegnamento primario: si organizzavano in associazioni.

La crescita dell'insegnamenti donne → impetuosa. 

Professione magistrale si rivelò sempre meno attraente per gli uomini: espansione dell'attività industriale + stipendio poco allettante, ecc.

Maestre sembravano più adatti a occuparsi dei bambini → metafora della maestra "madre educatrice".

Educazione affettiva ed etica vista come estensione della cura materna verso i figli

Possibilità delle donne di diventare indipendenti e autonome  grandi opportunità di emancipazione sociale.

Suora-maestra → vocazione religiosa con interessi educativi.

Asili gestiti da religiosi appartenenti a congregazioni religiose. 

Il maestro e la maestra godettero di una stima sociale.

I professori di ginnastica

Insegnante di ginnastica → esercitavano la loro professione fuori dalla scuola. 

1878 → divenne materia scolastica.

Scopo: irrobustire il corpo dei bambini.

I primi educatori dei soggetti disabili

Educatori dei soggetti portatori di malformazioni fisiche → crescente attenzione che viene rivolta ai soggetti disabili.

Soltanto alla fine del secolo si apriranno i primi istituti per i soggetti disabili.

Tommaso Pendola → più grande educatore dei sordomuti del tempo.

Ai soggetti disabili sul piano psichico rivolse l'attenzione sul finire del secolo Giuseppe Montesano.

I medici educatori

Medico  figura simbolica di mediazione tra i ceti dirigenti e gli strati popolari.

Sforzo di popolarizzazione della cultura medico-igienica.

Pubblicazione di numerosi manuali di medici destinati ai maestri.

Il ministero dell'Istruzione organizza apposite conferenze.

Igiene fa la sua comparsa ufficiale nella scuola elementare nel 1894

La volgarizzazione della scienza medica attraverso la pratica igienica.

Presentate anche come norme etiche.

Trasgressore non è colpevole solo per sé, ma responsabile di una condotta immorale con le ricadute sulla collettività.

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