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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

ANTROPOLOGIA - Pag. 228 es. "per fare il punto" - esercizio/compito

1. L a cosmologia è una complessa e affascinante visione dell’ordine del mondo e della sua origine. Essa rivela un carattere di sistematicità e di coerenza. 2. I miti fanno riferimenti a eventi primordiali che avrebbero dato origine al mondo e all’aspetto che quest’ultimo possiede attualmente. Il mito presenta alcune caratteristiche peculiari; ignora lo spazio e il tempo. I personaggi agiscono in luoghi impossibili da frequentare per la maggior parte degli esseri viventi. 3. Nelle varie culture la figura del trickster è un essere per metà uomo per metà animale. Incorpora caratteri opposti e contraddittori; non ha limiti. Egli crea, inventa, e genera la realtà. 4. Secondo Lévi-Strauss il mito ha la funzione di conciliare gli aspetti contraddittori dell’esistenza umana del mondo naturale che non possono essere immediati da alcuna forma di pensiero razionale.

ANTROPOLOGIA - "IL MITO" - appunti pagine del libro

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IL MITO Gli studi di Griaule sulla cosmologia di Dogon Studiare i Dogon → Africa.   Marcel Griaule : *1898-1956 Antropologo Francese Cosmologia : complessa visione dell’ordine del mondo della sua origine. Cosmologia → rivelava un carattere di sistematicità e di coerenza . Tutte le cosmologie contenevano i miti della creazione. Gli studi religiosi e antropologi sul mito Miti → eventi primordiali che avrebbero dato origine al mondo e all’aspetto che quest’ultimo possiede attualmente . Secondo alcuni studiosi → miti sono un modo ingenuo di ricostruire o giustificare eventi realmente accaduti . I miti in realtà sono forme di narrazione storica riconosciute come indipendenti e autonomi. I caratteri universali del mito Mito → ignora spazio e tempo . I personaggi agiscono in luoghi impossibili da frequentare per la maggior parte degli esseri viventi . Antropomorfismo del mito Il mito tende a produrre un'antropomorfizzazione della natura. Il mito del trickster: l’

ANTROPOLOGIA - Pag. 223 es. "per fare il punto" - esercizio/compito

1. Gli astrologi sostenevano che gli astri avessero un reale influsso sulla vita degli esseri umani. Gli alchimisti, invece, sostenevano che certe materie potessero essere combinate in maniera da ottenere metalli pericolosi.   2. Durante il corso dell’Ottocento cominciò sistematicamente lo studio della magia come modo di pensare. La magia era l’insieme di gesti formule verbali mediante cui si riteneva di poter influire sul corso degli eventi e sulla natura delle cose. 3. Per Malinowski la magia aveva finalità rassicuranti. La magia era una cosa a se stante dalla scienza e dalla religione; era un mezzo usato dagli esseri umani per far fronte a situazioni generatrici di ansia.   4. La credenza del malocchio e quella nella sfortuna sono entrambe derivate dalla precarietà dell’equilibrio su cui si regge la nostra vita. L’uomo ha sviluppato questi aspetti per far fronte alla precarietà attraverso risposte rassicuranti.

ANTROPOLOGIA - "LA MAGIA E IL SUO "FUNZIONAMENTO"" - appunti pagine del libro

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LA MAGIA E IL SUO "FUNZIONAMENTO" Il pensiero magico nella cultura europea   Magia : credenza ingenua nella possibilità di manipolare il corso degli eventi e la natura delle cose .   Astrologia : convinzione che gli astri avessero un reale influsso sulla vita degli esseri umani.   Alchimia : convinzione che certe materie potessero essere combinate in maniera da ottenere i metalli miracolosi.   L’inizio degli studi sulla magia   Inizio nell’Ottocento.   Magia : insieme di gesti e formule verbali mediante cui si ritiene di poter influire sul corso degli eventi e sulla natura delle cose .   Atto magico : azione compiuta da un soggetto allo scopo di esercitare un’influenza di qualche tipo su qualcuno o qualcosa.   Magia nera : serie di operazioni materiali e verbali condotti su qualcuno che è appartenuto. Magia bianca : effetti benefici sul soggetto prescelto. Alcuni procedimenti del pensiero magico Imitazione: credenza che vestendosi della pelle di un certo an

SOCIOLOGIA - Pag. 155 es. "per fare il punto" - appunti pagine del libro

1. Le scienze sociali definiscono le organizzazioni come i gruppi secondari che più da vicino si conformano al modello di istituzionalizzazione dei comportamenti e standardizzazione dei ruoli, poiché la struttura organizzativa è la loro caratteristica dominante.   3. Le organizzazioni hanno tre caratteristiche fondamentali: un fine collettivo, una rigorosa divisione dei compiti e una formale attribuzione di ruoli. La razionalità è la qualità distintiva delle organizzazioni sociali.   4. Le organizzazioni si sono particolarmente diffuse nella società industriale, poiché nel mondo preindustriale non si aveva necessità di introdurre organizzazioni dato che tutti si conoscevano personalmente. Nella società industriale tutta la vita si svolge nel contesto di organizzazioni.

SOCIOLOGIA - Pag. 152 es. "per fare il punto" - esercizio/compito

1. I l gruppo sociale, secondo la definizione classica formulata dal sociologo Robert Merton, è un insieme di persone che interagiscono in modo strutturato, sentono di appartenere a quel gruppo e sono percepite dagli altri come appartenenti a quel gruppo. All’interno del gruppo sociale vi è un forte senso di appartenenza, altrimenti il gruppo non acquisirebbe una propria identità. Tutte le interazioni sono orientate prevalentemente alla collaborazione.   2. Categoria sociale e gruppo sociale non hanno lo stesso significato. Le categorie sociali sono insiemi di persone definite da qualche carattere che tali persone hanno in comune e non da un rapporto reciproco reale.   3. Spesso non vi è una distinzione netta e univoca tra gruppi primari e secondari. Nei gruppi primari prevalgono i legami di tipo personale mentre nel gruppo secondario prevalgono i legami di tipo impersonale. Un gruppo primario è costituito da un piccolo numero di persone e prevede ruoli molto flessibi

SOCIOLOGIA - Pag. 148 es. "per fare il punto" - esercizio/compito

1. In sociologia un’istituzione è l’insieme dei modelli di comportamento che grazie al processo di ripetizione, tipizzazione e oggettivazione si sono cristallizzati in ruoli all’interno di una società.   2. I comportamenti istituzionalizzati hanno carattere vincolante, perché possono essere delle norme oggettive trasmesse di generazione in generazione.   3. Le norme sociali sono l’insieme delle norme a cui gli individui ritengono di doversi assoggettare. 4. L’attuazione di un impianto di regole di comportamento presuppone l’esistenza di un apparato in grado di agire per tutelarne il rispetto.

SOCIOLOGIA - "L' ISTITUZIONE" - appunti pagine del libro

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L’ISTITUZIONE   Che cos’è l’istituzione Istituzioni, gruppi e organizzazioni NON sono sinonimi.   Principale differenza: i gruppi e le organizzazioni sono aggregazioni di esseri umani, le istituzioni no .   Istituzioni È sinonimo di un’organizzazione di pubblico interesse, ma non è il significato sociologico.   Le istituzioni sociali sono tutti i modelli di comportamento che si sono cristallizzati in ruoli all’interno di una certa società .   L’istituzione è qualcosa di più generale e astratto di un ente o di un’associazione → è un comportamento che si è oggettivato e che è diventato un fatto.   Esempi di istituzioni   Tabù : comportamento che attraverso la ripetizione si è istituzionalizzato.   Tabù dell’incesto → norma oggettiva trasmessa di generazione in generazione.   Emerge il carattere vincolante dei comportamenti istituzionalizzati .   Ogni popolo ha le proprie abitudini alimentari → non vengono istituzionalizzati in comportamenti vincolanti.   Istituzioni :

SOCIOLOGIA - "IL GRUPPO SOCIALE" - appunti pagine del libro

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IL GRUPPO SOCIALE   Gli aggregati stabili   Carattere strutturato della loro interazione rende un aggregato stabile → figura sociale riconoscibile.   Quando si aggiungono altri elementi = gruppo sociale.   Definizione classica formulata da Robert Merton → gruppo sociale è un insieme di persone che interagiscono in modo strutturato, sentono di appartenere a quel gruppo, sono percepite dagli altri come appartenenti al gruppo .   Senza il senso di appartenenza → gruppo non acquisirebbe una propria identità.   Necessario che le interazioni siano orientate alla collaborazione.   Possono verificarsi episodi di conflitto.   Gruppi, categorie, classi   Aggregati umani non rispondono ai requisiti minimali → non sono gruppi sociali. ↓ Donne, anziani, giovani, ecc. Categorie sociali → insiemi di persone definiti da qualche carattere che tali persone hanno in comune, non dal rapporto reciproco reale.   Folle → non sono gruppi sociali, perché mancano dell’orientamento all

PEDAGOGIA - Pag. 252 es. "per fare il punto" - esercizio/compito

1. I libri di testo tradizionali erano religiosi e spesso coincidevano con il catechismo, le vite dei santi o prontuari (=manuale contenente i dati o le nozioni più importanti relativamente a una disciplina ) di preghiere.   2. I libri di testo elaborati nel corso del XVIII secolo puntavano a trasmettere valori laici senza escludere il rispetto per quelli religiosi. Criticavano l’ozio e invitavano i bambini ad amare la scuola e ad usare la ragione. I testi illuministi miravano a far ragionare i bambini. Gli insegnamenti morali venivano trasmessi medianti esempi: a una buona azione seguivano conseguenze positive, mentre a un’azione cattiva susseguivano eventi negativi. 3. I libri di Felbiger furono creati per far si che i bambini li potessero usare in classe leggendo tutti insieme le medesime pagine. Conservavano espliciti contenuti religiosi. Egli si affidò ad esempio laici mentre le favole servivano per trasmettere il contenuto morale.

PEDAGOGIA - Pag. 250 es. "per fare il punto" - esercizio/compito

1. Maria Teresa d’Austria volle promuovere una riforma del sistema scolastico per due motivi: era sinceramente convinta che fosse dovere del sovrano prendersi cura del popolo; estendere la scuola al popolo significava non solo garantire un minimo di istruzione per tutti, ma anche rafforzare i sentimenti di fedeltà al sovrano. 2. Il metodo normale di Felbiger prevedeva l’insegnamento simultaneo a gruppi di allievi distinti per età ed era organizzato intorno a una serie di norme didattiche molto dettagliate per l’apprendimento della lettura, della scrittura, del calcolo, del catechismo, ecc. 3. Il compito di controllare i docenti era affidato ad una commissione composta da ispettori locali. Vi era inoltre una commissione scolastica presente in ogni Land che era composta dal direttore della locale scuola normale, dai rappresentanti del governo locale e dal vescovo.   4. Si verificò una forte differenza culturale di status tra i maestri delle campagne e i maestri delle

PEDAGOGIA - "ORIGINE E SVILUPPO DEL PRIMO SISTEMA SCOLASTICO STATALE" - appunti pagine del libro

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LA RIFORMA SCOLASTICA TERESIO-GIUSEPPINA Educare e istruire i sudditi   Imperatrice asburgica Maria Teresa → diede vita a riforme che gettarono le basi del moderno sistema scolastico direttamente gestito dallo Stato . Ragioni → dovere del sovrano di prendersi cura del popolo e rafforzare i sentimenti di fedeltà adesso .   Una scuola per disciplinare il popolo   Obiettivo: disciplinamento sociali → popolo dei Lumi → chi sa leggere può accedere a testi pericolosi e sviluppare una coscienza critica .   Maestro → inculcare nei bambini le virtù morali, perché poi le avrebbero seguite.   No punire chi trasgrediva; sì insegnare la ragionevolezza delle leggi.   ↓ Meglio prevenire educando anziché punire   Johann Ignaz von Felbiger e il metodo normale   Il metodo → insegnamento simultaneo a gruppi di allievi distinti per età → organizzato intorno a una serie di norme didattiche molto dettagliate.   La riforma della scuola elementare in Austria Maria Teres

PEDAGOGIA - "Pag. 241 es. per fare il punto" - esercizio/compito

1. L e idee pedagogiche di Rousseau non misero in discussione la gerarchia nel rapporto tra uomo e donna. Egli infatti riteneva necessario evitare un eccesso di istruzione della donna.   2. Secondo Filangieri era più importante fornire la miglior istruzione possibile ai maschi, poiché da loro sarebbe dipesa pure la formazione delle donne.   3. Le donne iniziarono a occuparsi di politica. I governi repubblicani prescrissero l’istruzione obbligatoria per le bambine, poiché come un uomo istruito anche una donna istruita rappresentava un bene per la collettività.

PEDAGOGIA - "Pag. 239 es. per fare il punto" - esercizio/compito

1. Il modello comportamentale a cui la donna doveva ispirarsi era quello di una donna modesta, consacrata a una vita ritirata, con ottima padronanza dei lavori domestici e sotto il vigile controllo della madre e del marito.   2. Alle poche ragazze che studiavano veniva insegnata la lingua volgare che prevaleva sul latino, alcune nozioni di storia geografia. Le materie più importanti erano i lavori domestici e il ricamo.   3. Gli educandati erano piccole comunità di suore che vivevano e operavano nella società occupandosi dell’educazione e dell’assistenza.

PEDAGOGIA - "Pag. 237 es. per fare il punto" - esercizio/compito

1. Victor, il “selvaggio dell’Aveyron”, fu trasferito all’Istituto per sordomuti di Parigi. Egli, però, non era in grado di stare al passo con i compagni, poiché gli mancavano le più elementari competenze relazionali e il suo sviluppo cognitivo era limitatissimo. Itard sosteneva invece la sua educabilità; per educarlo era sufficiente applicare con lui i metodi della pedagogia sensistica rousseauniana. 2. Itard verificò empiricamente l’impossibilità di fornire un essere umano insegnamenti non ricevuti al momento opportuno. Il bambino che non dispone di stimoli adeguati e di cure amorevole nei primi anni di vita perde per sempre la possibilità di sviluppare pienamente le proprie capacità cognitive. L’uomo allo stato di natura non è perfetto; egli è il risultato di un intreccio di fattori biologici e culturali, poiché senza la società l’uomo sarebbe un animale incompiuto. 3. Itard e Richter contribuirono a rendere più ricca e articolata la conoscenza dei primi anni di vita

PEDAGOGIA - "Pag. 235 es. per fare il punto" - esercizio/compito

1. Il modello di riferimento di Richter in ambito pedagogico fu senza dubbio Rousseau. 2. Richter nel suo saggio Levana considera i bambini come la garanzia per un mondo e un futuro migliore. Egli si contraddistinse per la sensibilità e l’empatia che dimostrò nei confronti del mondo infantile. 3. Levana è un saggio ricco di empatia e di norme concrete, miranti ad un'aggiornata conoscenza dei meccanismi affettivi e cognitivi dell’infanzia. Egli si oppose all’educazione di stampo tradizionale fortemente precettistica creando un’atmosfera educativa concreta, fatta di situazioni plausibili.